Документ взят из кэша поисковой машины. Адрес оригинального документа : http://www.arcetri.astro.it/~comore/ics/rap0198.htm
Дата изменения: Tue Feb 24 14:47:32 1998
Дата индексирования: Tue Oct 2 08:24:22 2012
Кодировка:
rap0198.htm






Resoconto del viaggio a Knin – 23-26 gennaio 1998


46° viaggio nell’ex-Jugoslavia

26° viaggio a Knin



Partecipanti: Andrea Borselli, Leonardo Masi, Beppe Carovani, Caterina Brizzi, Simone Buralli, Valentina Nardi, Vilmo Checcaglini, Don Andrea Faberi, Piero Grandi, Nancy Bailey Ferroni, Alessandra Gentilini, Gianna Galgani, Alessandro Dalidi, Giusy Coppola , Sergio Santoni, Giacomo Falorni


Venerdí 23 gennaio ci troviamo a Calenzano per la partenza di questo nuovo viaggio. Il programma é insolito; per una volta non trasportiamo aiuti umanitari ma andiamo a “posare la prima pietra” del nuovo centro giovani che sorgerá a Knin. La pulizia, non s olo dallo sporco, ma soprattutto da detriti e macerie, doveva essere giá stata fatta durante il viaggio di dicembre, ma allora Nikola di Suncokret rimandó l’avvenimento.

Questo centro sará gestito dai volontari dell’associazione croata Suncokret ed il progetto é stato presentato in collaborazione con il ns gruppo, Assieme di Calenzano ed il gruppo CerchiamoLaPace di Torino.

Anzichè pacchi standard questa volta trasportiamo pale, carriole, ramazze e tanta voglia di vedere qualcosa di concreto realizzato con e per i giovani di Knin.

Alla partenza il primo colpo di scena: Piero, discutendo di timbri sui passaporti, si accorge di non avere la carta d’identitá. Torna a casa, a Pescia, e riesce a ritrovarla appena prima che si entri in autostrada (é nel portafogli della madre ma lei nega qualsiasi responsabilitá). Uno dei due furgoni lo aspetta e partirá un’oretta piú tardi dell’altro; poco male perchè nel frattempo si riesce a fare la spesa. Ad Ancona, comunque, grazie alla guida spericolata del veloce Borselli (coadiuvato dai consigli se nz’altro piú spericolati dell’incosciente Vilmo), i due furgoni arrivano praticamente insieme. Le notizie sullo stato di agitazione del mare sono talmente confortanti che si decide di fare una scorta supplementare di Xamamina.

I ragazzi di Torino arriveranno direttamente via terra e con loro l’appuntamento é per la mattina seguente a Knin.

Sulla nave, la sera, c’é un po’ di apprensione per il giorno successivo, sia per le previsioni meteorologiche (pessime), che per lo scopo del nostro viaggio; questa pulizia del centro, infatti, dovrebbe vedere coinvolti i ragazzi di Knin, perchè si sentano ancora piú partecipi al progetto. Speriamo che qualcuno ci sia.

Al mattino arriviamo a Spalato con “solo” 1 ora di ritardo e ad accoglierci, insieme a Fadila, c’é una splendida giornata di sole. Scendiamo e passiamo la frontiera con una velocitá incredibile; questa volta non dobbiamo sdoganare il carico e questo ci per mette di riprendere il viaggio subito e di arrivare a Knin in tempo per la cerimonia di inizio dei lavori del centro giovani. Sono presenti le autoritá civili e religiose locali, Nikola di Suncokret, Biserka della Croce Rossa Croata, Ignazio e Daniela dell ’U.N.H.C.R. (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati). Subito dopo la cerimonia iniziamo la pulizia dell’edificio; con nostra grande gioia sono presenti tanti ragazzi di Knin; é per loro che questo centro verrá realizzato ed é molto bello ve derli cosí numerosi a lavorare perchè quest’iniziativa sia coronata da successo. L’atmosfera é veramente coinvolgente e c’é chi giura di aver visto anche Don Andrea con una pala in mano.

Cerchiamo di recuperare alcuni documenti e libri, testimoni di un governo e di un’amministrazione che non c’é piú, che ricoprono il pavimento e che consegnamo ad Ignazio dell’U.N.H.C.R.

Nel primo pomeriggio, dopo una sosta per un breve spuntino molto apprezzato da tutti, i lavori di pulizia sono terminati e posiamo per una foto ricordo davanti all’ingresso dell’edificio. Ci attendono una riunione alla Croce Rossa e la cena, gentilmente of ferta da Suncokret, con tutti i ragazzi protagonisti della giornata.

Durante la riunione Nikola ci informa che secondo lui il centro sará pronto verso luglio poichè i soldi necessari alla ricostruzione arriveranno soltanto a primavera inoltrata.

Come durante l’ultima Olena, si torna a confrontarsi con i ragazzi di Torino sui diversi modi per promuovere il centro; noi proponiamo concerti, feste o comunque attivitá che possano avere grande richiamo per tutti i ragazzi della cittá. Loro, pur non escl udendo tali iniziative, antepongono ad esse la necessitá di una presenza permanente a Knin finalizzata ad un contatto con le famiglie dove prelevare i ragazzi per coinvolgerli nelle attivitá del centro.

Dopo una breve discussione, l’impressione é comunque che ognuno rimanga convinto della validitá del proprio metodo.

La cena potrebbe essere un’altra bella opportunitá per stabilire un contatto con i giovani di Knin. Prendendo posto a tavola si cerca di sedersi accanto a loro, di parlare, di conoscersi, di capire cosa studiano e come passano il loro tempo libero in cittá ; certo c’é qualche problemino a capirsi, ma con un po’ di inglese e tanta fantasia si riesce a comunicare.

Per la notte veniamo ospitati come al solito nelle case dei profughi: in sei vanno da Franjo ed il resto del gruppo dorme dagli Abramovic.

Il giorno seguente, dopo la messa celebrata da Don Andrea a casa degli Abramovic, mentre il grosso del gruppo va a Biskupja per cercare di rendersi utile in qualche modo (purtroppo non abbiamo portato con noi le motoseghe e non possiamo prenderle dall’U.N. H.C.R.), Nancy, Fadila, Alessandro, Leonardo e Gianna vanno dai ragazzi di Torino. L’intento é quello di trovare una sistemazione per Alessandro e Mauro che dovranno rimanere a Knin la settimana seguente per studiare la possibilitá di aprire un ufficio per manente a Knin. L’occasione é buona per cercare un accordo con CerchiamoLaPace sulle iniziative da intraprendere da qui in poi; all’incontro interviene anche Ignazio che, molto possibilista riguardo una rapida conclusione dei lavori di ristrutturazione, ma nifesta grande apprezzamento per i propositi che animano gli amici torinesi.

L’impressione dopo la discussione é che ciascuno sia rimasto della propria idea e loro stessi non escludono che i due gruppi possano procedere nel progetto separatamente, portando ciascuno il proprio contributo secondo le proprie peculiaritá.

Ci si ritrova tutti per il pranzo a Biskupja dove ci raggiunge Alexandar (un ragazzo croato conosciuto ad Olena) con altri due amici padovani anch’essi interessati al progetto. Uno scontro a bandierina ci aiuta a digerire i panini mangiati all’addiaccio.

Nel pomeriggio, mentre Nancy insieme a Fadila e Daniela vanno a trovare la madre di Anita (che nel frattempo é ricoverata in un reparto di psichiatria di un ospedale a Zagabria)*, il resto del gruppo fa l’immancabile visita al terzo piano dell’ospedale di Knin. Vicino all’ingresso alcune donne aspettano il prete per la messa, un evento, qualcosa di diverso dal quotidiano sopravvivere di tutti gli altri giorni sempre terribilmente uguali. Come sono messi male stavolta i nostri vecchietti.

Il terzo piano dell’ospedale non é mai stato un Atelier di alta moda, ma la trascuratezza degli anziani e la puzza (nonostante il freddo) stavolta sono terribili. Abbiamo poco da offrire, quattro stecche di sigarette comprate in nave, ma speriamo apprezzin o soprattutto la visita e con essa l’affetto che vogliamo dimostrargli.

Si torna dagli Abramovic per prepararsi alla partenza. Alessandro, che si tratterrá a Knin ancora per una settimana insieme a Mauro e ad altri del gruppo di Torino, viene calorosamente salutato da tutti noi.

E si riparte, dopo aver lasciato anche Fadila a Spalato, puntiamo dritti verso casa, allegri e certamente soddisfatti per quanto fatto e per aver visto i giovani di Knin che, uniti da un interesse comune, sembrano aver dimenticato odio e razzismo che la gu erra rischiava di lasciargli in ereditá.


Andrea e Leonardo



* Preoccupati per le condizioni di salute mentale di Anita in seguito ad una conversazione con la madre, e dopo una telefonata di Anita stessa, decidiamo di recarci la settimana successiva a Zagabria. Partono: Nancy Bailey Ferroni, Luca Borgioli, Vilmo Che ccaglini, Monica Picchi, Mauro Valle. Ci raggiungono Alessandro Dalidi da Knin e Fadila Zoranic da Spalato. Monica e Luca sono anche i padrini di un bimbo che dovrebbe trovarsi con la madre, Nina, e la sorella a Zagabria. Un’associazione umanitaria frances e gli ha contattati per segnalargli la grave situazione precaria in cui vivono. Riusciamo a trovare sia Anita che Nina. Portiamo Anita fuori per una giornata intera ed i medici ci comunicano che la rimanderanno a casa il martedí successivo (cosa che é avve nuta). Lei é euforica per la nostra visita. Stava sola a Zagabria da un mese, lontano dalla famiglia e dagli amici (ha 15 anni) e ci solleva il fatto che possa tornare a casa.

Troviamo Nina ed i bambini di 4 e 6 anni in una baracca senza luce nè acqua, circondati da uomini ubriachi in uno squallore indescrivibile. Le lasciamo dei pacchi famiglia e dei vestiti ma quando torniamo il giorno successivo, quasi tutto é scomparso e sia lei che la bambina sono terrorizzate. Decidiamo di proporle di tornare a Knin, dove la possiamo seguire. Lei piange e chiede di andarci subito. “Subito” non é realizzabile e promettiamo di tornare appena riusciamo a trovare una soluzione. Lo sgomento di t utti noi di doverli lasciare in quel posto é pesante. Alessandro offre di tornare a Knin per cercarle una casa subito. Fadila offre di aiutarlo. Noi altri siamo costretti a tornare in Italia per ragioni di lavoro, ma con l’intenzione di ripartire appena Al essandro trovi una casa. Ci riesce martedí e mercoledí notte il furgone nuovo di Assieme parte con Vilmo, Monica, Alessandro Conti e Fabio Gelli. Arrivano a Zagabria alle 8 di giovedí mattina. Caricano Nina con i bimbi e le loro poche cose e partono per Knin dove li stanno aspettando Alessandro e Fadila. Alessandro ha trovato una casa dignitosa per 100 DM al mese e decidiamo di pagarla noi come gruppi. Venerdí stanno ancora con Nina per aiutarla a sistemarsi e la sera prendono la nave per l’Italia. Chi vo lesse dare una mano a Nina puó contattare l’Associazione Assieme: tel. 055/ 8826655. Chi volesse aiutare Anita con la madre e i 5 fratelli piú piccoli, puó contattare Barbara Mercuri: tel. 055/ 474080.




Spese sostenute per questo viaggio:*


Medicinali per profughi 10.000

Traghetto per un furgone e un guidatore 280.000

Autostrada per il furgone 56.000

Carburante 253.000

Interprete e sue spese per 2 giorni (anche d’ufficio) 75.000

Totale: 674.000


* Le spese di un furgone e metá delle spese dell’interprete sono state coperte dall’Associazione Assieme.

Tutti i partecipanti hanno coperto autonomamente le proprie spese relative al traghetto ed al vitto e alloggio.

Inoltre, abbiamo coperto le spese della permanenza di Alessandro a Knin, abbiamo contribuito alle spese di permanenza di Mauro a Knin, abbiamo contribuito alle spese dei viaggi a Zagabria (finanziati da Assieme), abbiamo dato i soldi ad Anita per il viaggi o di rientro a Knin e abbiamo pagato metá affitto per Nina.





Ringraziamo (a nome dei profughi!) per questo viaggio:


- Il Comune di Bagno a Ripoli che mette a disposizione tutti i mezzi per facilitare la raccolta di materiale e l’organizzazione dei viaggi (pubblicizzazione, fax, telefono, posta, fotocopie, ecc.).

- Tutti i gruppi e le famiglie che aderiscono al progetto “Pacchi Famiglia” e continuano a dare l’equivalente in denaro in modo continuativo.

- L’Azienda 10 (ex USL 10H), al Professor Micheli e a tutto il Personale dell’ambulatorio di Igiene Mentale di Meoste per l’uso del loro magazzino.

- L’Associazione Assieme di Calenzano per la generale, continua collaborazione.

- Don Andrea Faberi e i ragazzi della Comunitá di S. Maria a Quarto per il sostegno continuo prima, durante e dopo ogni viaggio.

- La famiglia Betti che ci ha procurato i medicinali per i profughi.

- Fadila Zoranic per l’indispensabile presenza ed aiuto in loco.

- Ignazio Matteini e Daniela Cicchella dell’ACNUR di Knin per il loro aiuto

- Nikola Jurisic di Suncokret e Biserka della Croce Rossa di Knin per la indispensabile collaborazione.

- Damir e Kiki Streicher, amici di Nancy a Zagabria, che hanno ospitato il gruppo con grande generositá, nonchè accompagnato tutti a trovare Anita e Nina. Il loro aiuto é stato fondamentale per la riuscita positiva dei viaggi a Zagabria.

- Tutti gli amici, vecchi e nuovi, che aiutano ad organizzare il materiale e sostengono le iniziative in vari modi. In particolare: Bruna Crini e tutto il gruppo che a lei fa capo, Gianni Monica e Francesco Comoretto, Elisabetta Guidotti, Margarete Freisle ben, Merry Orling, la Comunitá dell’Immacolata di Firenze, il C.R.C. Antella, la Scuola Nibbi di Grassina, la Ditta Imart, la Fratellanza Popolare di Grassina.








E’ appeso il nostro meraviglioso

sulle vostre pareti ????



Abbiamo preparato un calendario, con alcune foto realizzate in questi anni, e lo abbiamo fatto stampare ad una tipografia gestita da un gruppo di giovani rifugiati a Nis, vicino a Belgrado. Se non ne siete ancora in possesso, telefonate a Barbara Mercuri: 474080. Il ricavato ci aiuta ad autofinanziarci!!! (suggeriamo un’offerta di soli £10.000!)




***************************************************************************************************************


La prossima riunione si terrá martedí 10 marzo 1998 alle 21.30 alla Parrocchia di Santa Maria a Quarto, Bagno a Ripoli.


***************************************************************************************************************




I prossimi viaggio a Knin si svolgerá a marzo ed aprile 1998. Il primo viaggio prevede un megaconcerto per i giovani di Knin con la partecipazione di 2 o 3 gruppi rock italiani che si sono offerti ad eseguire la loro musica gratuitamente (dobbiamo comunque spesare il loro viaggio, l’impianto sonoro, ecc.). A Pasqua saremo presenti a Knin per una settimana intera di attivitá a favore del Centro Giovani nascente. Le attivitá previste durante il viaggio sono:


- animazione con i bambini del luogo

- incontri con i giovani di Knin

- taglio della legna per gli anziani nella campagna intorno a Knin

- animazione e assistenza all’ospedale di Knin (3° Piano: ospizio per anziani non

autosufficienti)


Finchè non abbiamo trovato un nuovo percorso fattibile per superare la dogana in Croazia, stiamo raccogliendo esclusivamente denaro per finanziare questi progetti e per sponsorizzare lo studio di diversi ragazzi profughi che altrimenti non potrebbero conti nuare gli studi.


Contattate: Nancy Bailey Ferroni (676036), Nicola Corsi (631859), Don Andrea Faberi (630080), oppure venite alla riunione il 10 marzo!