Äîêóìåíò âçÿò èç êýøà ïîèñêîâîé ìàøèíû. Àäðåñ îðèãèíàëüíîãî äîêóìåíòà : http://www.arcetri.astro.it/irlab/library/linux/AppLinux/al11.htm
Äàòà èçìåíåíèÿ: Tue Sep 21 18:08:32 1999
Äàòà èíäåêñèðîâàíèÿ: Sat Dec 22 10:19:10 2007
Êîäèðîâêà:
Appunti Linux: Installazione di una distribuzione Red Hat o di una sua derivata [inizio] [indice generale] [precedente] [successivo] [indice analitico] [contributi]

7. Installazione di una distribuzione Red Hat o di una sua derivata

La distribuzione GNU/Linux Red Hat dispone di un manuale molto dettagliato sulla procedura di installazione, che affronta tutti gli aspetti di questa operazione. In questo capitolo si vuole dare una visione generale di questo procedimento, in modo non troppo dettagliato, tenendo conto che da una versione all'altra, e da una distribuzione derivata all'altra, le cose possono essere un po' differenti. *1*

Ci sono distribuzioni che «derivano» dalla Red Hat in quanto utilizzano il formato RPM, Red Hat Package Manager, per gli archivi dei loro pacchetti, ma che non condividono la stessa procedura di installazione. Qui si fa riferimento invece a quelle distribuzioni che riutilizzano quasi tutta l'organizzazione della distribuzione Red Hat.

In generale si fa riferimento a un elaboratore che dispone di un lettore CD-ROM di tipo IDE/ATAPI, che viene usato proprio per l'installazione da CD.

7.1 Organizzazione

Con le distribuzioni derivate direttamente da Red Hat si devono preparare uno o due dischetti per avviare il sistema la prima volta quando si vuole installare GNU/Linux nel disco fisso. I dischetti si preparano a partire dai file-immagine, come Õ stato mostrato nel capitolo 5 (la sezione 5.5.1).

Il file-immagine da cui si parte Õ boot.img, collocato normalmente nella directory images/. Quando si installa a partire da una copia della distribuzione su CD-ROM, e si dispone di un lettore IDE/ATAPI, basta solo questo dischetto.

Il programma di installazione delle distribuzioni derivate direttamente dalla Red Hat utilizza una sorta di interfaccia grafica basata su una matrice di caratteri. In questo senso, il programma mostra informazioni e richieste utilizzando degli elementi tipici degli ambienti grafici, che devono essere gestiti dall'utente attraverso la tastiera. Nello stesso tempo, sono disponibili diverse console virtuali, organizzate in modo da facilitare il compito di chi installa questa distribuzione.

Con questo programma, appare generalmente un cursore, o una zona evidenziata, che rappresenta un'opzione attiva o semplicemente la posizione corrente a cui possono fare riferimento i comandi della tastiera. Si possono utilizzare i comandi seguenti per la navigazione e la selezione:

In quasi tutti i punti della procedura di installazione Õ possibile rinunciare a una o piÛ scelte fatte, ritornando sui propri passi. Questa facoltÞ Õ abbinata generalmente alla selezione dei pulsanti grafici >Cancel< o >Previous<.

L'installazione avviene utilizzando automaticamente la prima console virtuale, e se tutto procede normalmente non c'Õ alcun bisogno di utilizzare le altre. Tuttavia, quando succedono imprevisti, specialmente quando si vuole eseguire un'installazione che va al di fuori dei canoni tradizionali, le informazioni su ciÐ che avviene possono essere di grande aiuto. La tabella elenca l'uso che viene fatto delle console virtuali da parte del sistema di installazione della distribuzione Red Hat.

Console Combinazione tasti Descrizione
1 [Alt+F1] Interazione con il programma grafico di installazione.
2 [Alt+F2] Una shell di emergenza.
3 [Alt+F3] Messaggi diagnostici del programma di installazione.
4 [Alt+F4] Messaggi diagnostici di sistema.
5 [Alt+F5] Altri tipi di messaggi diagnostici.

Tabella 7.1: Console virtuali utilizzate dal sistema di installazione.

õ il caso di sottolineare che la seconda console virtuale, quella che mette a disposizione una shell di emergenza, potrebbe non essere disponibile immediatamente.

Il kernel utilizzato nei dischetti di avvio per l'installazione della distribuzione Õ di tipo modulare. Di conseguenza, si possono incontrare difficoltÞ quando si dispone di hardware non comune. In questi casi, durante la fase di installazione, occorre indicare le caratteristiche di questo hardware, se il sistema non Õ giÞ in grado di riconoscerlo. In pratica, si utilizzano una serie di moduli per il kernel che vengono attivati solo quando si presenta la necessitÞ. L'attivazione dei moduli puÐ creare qualche problema di fronte a dispositivi che non vengono riconosciuti automaticamente. In tal caso occorre dare qualche indicazione attraverso dei parametri.

La primissima fase dell'installazione Õ quella piÛ delicata: serve a raggiungere i file della distribuzione da installare. Solo quando si supera questo passaggio Õ disponibile la shell nella seconda console virtuale.

7.2 Prima fase dell'installazione

Come si Õ giÞ accennato all'inizio del capitolo, si vuole mostrare come procede l'installazione nella situazione piÛ semplice che si possa presentare: un elaboratore i386 con disco fisso IDE/EIDE e un lettore CD-ROM IDE/ATAPI. Vengono escluse volutamente le possibilitÞ di avviare l'installazione a partire dal sistema operativo Dos o attraverso l'avvio del CD-ROM stesso (per quanto queste siano comunque possibili); inoltre non viene affrontato il problema delle interfacce PCMCIA.

                                    Welcome!
	     
o To install or upgrade a system, press the <ENTER> key.
  
o To enable the expert mode, type expert <ENTER>. Press <F3> for
  more information about expert mode.

o This disk can no longer be used as a rescue disk. Press <F4> for
  information on the new rescue disk.
  
o Use the function key listed below for help with all topics.

[F1-Main] [F2-General] [F3-Expert] [F4-Rescue] [F5-Kickstart] [F6-Kernel]
boot:

Figura 7.1: L'avvio dell'installazione.

Si inizia avviando il sistema con il dischetto di avvio (quello ottenuto dal file images/boot.img). Sono disponibili diverse possibilitÞ per l'installazione e si possono leggere alcuni file di guida premendo i tasti [F1], [F2], ecc. In situazioni normali basta premere [Invio] per iniziare.

7.2.1 Linguaggio

La prima richiesta che viene fatta Õ di decidere il linguaggio utilizzato dal programma di installazione. Non ha niente a che vedere con il risultato finale dell'installazione. BenchÈ la traduzione in italiano sia ragionevolmente buona, qui si mostra l'installazione in inglese.

Si seleziona il linguaggio spostando il cursore sull'elenco, attraverso l'uso dei tasti freccia. Una volta evidenziato il nome del linguaggio desiderato, basta confermare premendo la [barra spaziatrice] o [Invio].

+--------| Choose a Language |---------+
|                                      |
| What language should be used during  |
| the installation process?            |
|                                      |
|        English                       |
|        Czech                         |
|        Danish                        |
|        Finnish                       |
|        French                        |
|        German                        |
|        Italian                       |
|        Norwegian                     |
|                                      |
|               +----+                 |
|               | Ok |                 |
|               +----+                 |
|                                      |
+--------------------------------------+

Figura 7.2: La scelta del linguaggio durante l'installazione.

7.2.2 Mappa della tastiera

õ importante disporre di una tastiera configurata correttamente giÞ in fase di installazione. Per questo, viene richiesta subito la sua selezione. Si possono usare i tasti freccia per spostare il cursore lungo l'elenco di tastiere, e cosË facendo si potrÞ indicare quella italiana (it). Una volta evidenziata, basta premere [Invio], corrispondente alla selezione del pulsante grafico >Ok<.


Figura 7.3: La scelta della mappa della tastiera.

La selezione della tastiera farÞ in modo che, da quel momento in poi, la tastiera risulti configurata secondo la mappa scelta, e questa impostazione verrÞ mantenuta anche nell'installazione finale di GNU/Linux.

7.2.3 Scelta dell'origine della distribuzione

Come Õ stato spiegato, si vuole mostrare l'installazione a partire da una copia su CD-ROM, a cui si accede attraverso un lettore IDE/ATAPI. In queste condizioni, il programma di installazione non ha bisogno d'altro, altrimenti, se si tratta di un'unitÞ con scheda proprietaria, o SCSI, occorre dare al programma delle indicazioni aggiuntive, in modo che possa caricare opportunamente il modulo del kernel che risulta necessario.

+----| Installation Method |----+
|                               |
| What type of media contains   |
| the packages to be installed? |
|                               |
|          Local CDROM          |
|          Hard drive           |
|                               |
|     +----+        +------+    |
|     | Ok |        | Back |    |
|     +----+        +------+    |
|                               |
+-------------------------------+

Figura 7.4: La scelta della fonte dell'installazione. L'elenco dipende dal tipo di dischetto di avvio utilizzato.

Per selezionare un'installazione da CD-ROM locale, basta che la voce corrispondente, Local CDROM, sia evidenziata prima di premere [Invio].

7.2.4 Installazione o aggiornamento

Una volta definita l'origine dell'installazione, ammesso che sia andato tutto bene, Õ il momento di specificare cosa si vuole fare: aggiornare una vecchia versione o installare da zero. Quindi, se si dispone di unitÞ SCSI, Õ il momento di dichiararlo (se il programma di installazione non Õ giÞ in grado di riconoscerle da solo).


Figura 7.5: Si puÐ installare GNU/Linux da zero oppure si puÐ scegliere di aggiornare una versione precedente della stessa distribuzione.

õ perÐ da sottolineare che non ci si possono attendere aggiornamenti intelligenti che siano in grado ci recuperare e riadattare la configurazione precedente. Di sicuro, i vecchi file di configurazione vengono salvati rinominandoli, in modo che terminino con l'estensione .rpmorig, ma questo significa che poi si deve provvedere a adeguare i nuovi file di configurazione alle vecchie esigenze.

Bisogna tenere in considerazione la possibilitÞ che l'aggiornamento fallisca. Se si intende procedere veramente a un aggiornamento, Õ praticamente indispensabile fare prima delle copie di sicurezza di tutto il sistema.

7.2.5 Classi di installazione

In aiuto agli utenti inesperti, e a chi non ha tempo, potrebbe essere disponibile la selezione tra diversi tipi di installazione. La distribuzione Red Hat distingue in particolare tra: Workstation, Server e Custom. Come si puÐ intuire, la classe Custom permette di definire in modo dettagliato come si vuole installare GNU/Linux, ed Õ anche ciÐ che viene mostrato nelle prossime sezioni. Tuttavia, Õ importante tenere da conto anche le altre due possibilitÞ che possono facilitare molto il lavoro.

+-----| Installation Class |-----+
|                                |
| What type of machine are you   |
| installing? For maximum        |
| flexibility, choose "Custom".  |
|                                |
|          Workstation           |
|          Server                |
|          Custom                |
|                                |
|    +----+        +------+      |
|    | Ok |        | Back |      |
|    +----+        +------+      |
|                                |
+--------------------------------+

Figura 7.6: La scelta della «classe» di installazione.

7.2.6 Definizione del filesystem e della memoria virtuale

La definizione del filesystem per l'installazione che si sta facendo Õ una fase un po' delicata, in quanto puÐ tradursi in un intreccio di partizioni connesse in diversi punti di innesto. In questi esempi si mostra l'installazione piÛ semplice per il principiante: quella che utilizza una sola partizione, anche se non si tratta della soluzione ottima per tutte le situazioni.


Figura 7.7: Il programma di installazione chiede all'utente di scegliere lo strumento preferito per la modifica delle partizioni.

Per prima cosa, il programma di installazione permette di scegliere tra due programmi differenti per la modifica delle partizioni: Disk Druid e fdisk. Se si ha la pazienza di leggere almeno una volta come funziona fdisk, questo programma Õ alla fine il piÛ semplice da usare. Dopo averlo selezionato come programma preferito per questa installazione, viene richiesto di indicare su quale disco intervenire (il disco intero, e non solo una partizione particolare).


Figura 7.8: Il programma di installazione chiede all'utente di scegliere il disco su cui verrÞ installato GNU/Linux.

La figura 7.8 mostra il caso in cui ci sia a disposizione un solo disco fisso IDE. I pulsanti grafici indicati in basso rappresentano il tipo di azione da compiere: >Done< indica che il lavoro di modifica delle partizioni Õ terminato su tutti i dischi in cui si voleva intervenire; >Edit< attiva invece fdisk per il disco fisso che risulta evidenziato nell'elenco.

Per proseguire, si deve quindi selezionare il pulsante grafico >Edit<, portandovi sopra il cursore attraverso la pressione di [Tab] (tante volte quanto necessario), e premendo la [barra spaziatrice], o [Invio], alla fine. Quello che si ottiene Õ quindi l'avvio di fdisk. *2*

Nel capitolo 5 c'Õ un esempio completo di utilizzo di questo programma, e per questo motivo, qui non viene riproposto. Nella figura 7.9 si fa riferimento a un disco suddiviso in tre partizioni primarie, nello stesso modo mostrato in quell'esempio di utilizzo di fdisk: hda1 Õ dedicata al Dos; hda2 viene usata per la memoria virtuale; hda3 Õ l'unica partizione dedicata al filesystem per GNU/Linux.

Quando fdisk termina di funzionare, riappare la richiesta vista in precedenza. Se il lavoro di modifica delle partizioni non Õ finito, si puÐ selezionare nuovamente il pulsante grafico >Edit<, oppure si puÐ indicare un disco differente e ancora selezionare il pulsante grafico >Edit< per modificare le partizioni al suo interno. Quando tutto Õ terminato, si seleziona il pulsante grafico >Done< e si procede con la definizione dei punti di innesto del filesystem.

Dopo la preparazione delle partizioni viene richiesta l'indicazione dei vari punti di innesto, dove per prima cosa occorre specificare quale sia la partizione principale, che viene montata nella directory radice. Seguendo gli esempi mostrati sopra non c'Õ scelta; ci sono a disposizione solo tre partizioni: una Dos-FAT, una per la memoria virtuale e una per GNU/Linux.

+-------------------------| Current Disk Partitions |--------------------------+
|   Mount Point           Device     Requested   Actual         Type           |
|   /dos                  hda1           41M       41M      DOS 16-bit >=32M   |
|                         hda2           33M       33M      Linux swap         |
|   /                     hda3          441M      441M      Linux native       |
|                                                                              |
|                                                                              |
|                                                                              |
|                                                                              |
|                                                                              |
| Drive Summaries                                                              |
|   Drive      Geom [C/H/S]     Total     Used    Free                         |
|    hda      [  1024/16/63]     528M     528M      0M     [############]      ]
|                                                                              |
|                                                                              |
|                                                                              |
|     +-----+      +------+      +--------+      +----+      +------+          |
|     | Add |      | Edit |      | Delete |      | Ok |      | Back |          |
|     +-----+      +------+      +--------+      +----+      +------+          |
|                                                                              |
+------------------------------------------------------------------------------+
    F1-Add   F2-Add NFS   F3-Edit   F4-Delete   F5-Reset   F12-Ok

Figura 7.9: Il programma di installazione chiede di specificare come utilizzare le varie partizioni, in particolare quella principale.

L'esempio mostrato nella figura rappresenta le partizioni con i punti di innesto giÞ determinati. Per farlo in pratica, si utilizza il pulsante grafico >Edit< per definire quanto riguarda la partizione evidenziata con la barra di scorrimento. Si osservi che /dev/hda3 Õ la partizione principale, che conterrÞ il filesystem principale, mentre /dev/hda1 Õ la partizione contenente il sistema operativo Dos, che, quando si avvia GNU/Linux, risulterÞ montata a partire dalla directory /dos/. Al termine, per proseguire, si deve selezionare il pulsante grafico >Ok<.

Dopo la definizione dei punti di innesto viene proposta la selezione delle partizioni di scambio, cioÕ quelle da dedicare alla memoria virtuale. Il programma di installazione mostra quelle esistenti e permette di attivarne l'utilizzo attraverso una casella di selezione che vi appare a fianco, come si puÐ vedere nella figura.


Figura 7.10: Le partizioni di scambio prima dell'inizializzazione.

Attivando una casella di selezione apposita, Õ possibile richiedere esplicitamente il controllo delle partizioni durante l'inizializzazione, in modo da verificare che non esistano settori difettosi.

L'inizializzazione e il controllo eventuale di queste partizioni viene fatto subito, in modo da poter attivare la memoria virtuale prima di procedere con le operazioni successive. Anche le indicazioni date in questa fase servono per costruire il file /etc/fstab finale.

L'indicazione delle partizioni normali da inizializzare viene data subito dopo quelle destinate alla memoria virtuale. Anche in questo caso Õ possibile richiedere un controllo della partizione durante l'inizializzazione, come si vede nella figura.


Figura 7.11: Le partizioni da inizializzare.

L'inizializzazione di queste partizioni (in questo caso una sola) non avviene subito; si attende che vengano selezionati i pacchetti da installare, e quindi, a cose fatte, verrÞ avviata l'inizializzazione e l'installazione dei pacchetti, lasciando libero l'utente di occuparsi d'altro.

7.2.7 Selezione dei pacchetti di applicazioni e avvio della loro installazione

Le distribuzioni GNU/Linux derivate direttamente della Red Hat permettono di selezionare i pacchetti in modo piuttosto semplificato, per gruppi di pacchetti, e solo se lo si richiede espressamente, anche in modo dettagliato. Per poter ottenere un'installazione minima si possono deselezionare tutti i gruppi di pacchetti: verrÞ installato solo ciÐ che Õ indispensabile. In alternativa si puÐ anche eseguire un'installazione totale, se si ritiene di disporre di spazio sul disco a sufficienza. *3*

La gestione dei pacchetti dopo l'installazione Õ abbastanza agevole, quindi, le prime volte non Õ il caso di crearsi troppi problemi sulla scelta dei pacchetti da installare. Se si vuole eseguire l'installazione completa, si puÐ selezionare l'ultima voce: Everything. Se si conosce giÞ bene GNU/Linux, e gli applicativi che con esso di possono utilizzare, si puÐ selezionare la voce Select individual packages, in modo da rifinire le richieste di massima definite in questa prima fase.


Figura 7.12: Selezione di massima dei pacchetti da installare.

Se durante la scelta dei gruppi di pacchetti era stato richiesto di indicare in modo dettagliato quali pacchetti installare, appare un menu dei gruppi di pacchetti, da cui si puÐ ottenere un elenco dettagliato dove selezionare o deselezionare quanto desiderato. Inizialmente, appare un elenco dove vengono proposte le categorie dei pacchetti che possono essere installati (si tratta di una classificazione differente e giÞ piÛ dettagliata di quanto visto nella fase precedente).

+-------------------------| Select Group |--------------------------+
|                                                                   |
| Choose a group to examine            Installed system size: 278M  |
| Press F1 for a package description                                |
|                                                                   |
|         + [o] Amusements/Games                    4.2M  #         |
|         + [o] Amusements/Graphics                 4.1M  X         |
|         + [*] Amusements/Multimedia               0.2M  X         |
|         + [o] Applications/Archiving              0.8M  X         |
|         + [o] Applications/Communications         0.6M  X         |
|         + [ ] Applications/Databases                    X         |
|         + [o] Applications/Editors                0.5M  X         |
|         + [ ] Applications/Emulators                    X         |
|                                                                   |
|             +------+                         +------+             |
|             | Done |                         | Back |             |
|             +------+                         +------+             |
|                                                                   |
+-------------------------------------------------------------------+

Figura 7.13: Selezione dei pacchetti in base alla categoria.

Utilizzando i tasti [+] e [-] Õ possibile selezionare o deselezionare la categoria evidenziata dalla barra del cursore. In tal caso si puÐ osservare un asterisco (*) o uno spazio all'interno della casellina di selezione che vi appare a sinistra. Precisamente, l'asterisco rappresenta la selezione di tutti i pacchetti di quella categoria, mentre la casellina vuota indica che non Õ stato selezionato alcun pacchetto del gruppo relativo. Inoltre, su alcune categorie appare giÞ la lettera «o» che indica la selezione di alcuni dei suoi pacchetti (in base alla selezione dei gruppi fatta in precedenza).

õ possibile accedere all'elenco dei pacchetti di una categoria premendo la [barra spaziatrice]. A questo punto, i tasti [+] e [-], oppure anche la [barra spaziatrice], servono per includere o escludere un pacchetto preciso.

+-------------------------| Select Group |--------------------------+
|                                                                   |
| Choose a group to examine            Installed system size: 278M  |
| Press F1 for a package description                                |
|                                                                   |
|         + [o] Amusements/Games                    4.2M  #         |
|         + [o] Amusements/Graphics                 4.1M  X         |
|         + [*] Amusements/Multimedia               0.2M  X         |
|         - [o] Applications/Archiving              0.2M  X         |
|             [ ] dump                                    X         |
|             [ ] lha                                     X         |
|             [*] sharutils                         0.2M  X         |
|             [ ] unarj                                   X         |
|                                                                   |
|             +------+                         +------+             |
|             | Done |                         | Back |             |
|             +------+                         +------+             |
|                                                                   |
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Figura 7.14: Selezione dei pacchetti di una categoria.

In conclusione, in questa fase si puÐ rifinire quanto indicato in linea di massima attraverso la precedente selezione dei gruppi di pacchetti. Naturalmente, cosË facendo si rischia di non soddisfare tutte le dipendenze che ci possono essere tra i pacchetti. Se ciÐ accade, il programma di installazione avvisa e richiede se si vogliono installare anche i pacchetti necessari a soddisfare le dipendenze.

Dopo la selezione dei pacchetti da installare, si passa alla fase dell'installazione di questi nel filesystem organizzato secondo quanto visto in precedenza. Prima perÐ, vengono inizializzate le partizioni che erano state definite. L'installazione dei pacchetti Õ un processo automatico che non richiede interventi, a parte quando si verificano errori di qualche tipo.

7.3 Configurazione conclusiva

Al termine dell'installazione dei pacchetti inizia la fase della configurazione conclusiva, di ciÐ che non sia giÞ stato definito durante l'installazione. Quasi tutto viene configurato attraverso programmi che poi sono disponibili anche nel sistema GNU/Linux che si ottiene, in modo da poter modificare le impostazioni agevolmente.

In particolare, la configurazione della rete potrebbe essere giÞ stata definita all'inizio dell'installazione, quando si utilizza una copia della distribuzione accessibile solo attraverso la rete. Se necessario, si puÐ modificare quanto giÞ impostato.

7.3.1 Mouse

La configurazione del mouse puÐ essere ripetuta anche dopo che il sistema GNU/Linux Õ stato installato, utilizzando il programma mouseconfig. Viene fatta inizialmente una scansione delle porte su cui potrebbe essere connesso un mouse. Se viene trovato, viene richiesto di confermare la scelta del protocollo (cioÕ del tipo di mouse).


Figura 7.15: Indicazione del tipo di mouse.

La distribuzione Red Hat utilizza questa definizione sia per la gestione del mouse con i programmi che utilizzano lo schermo a matrice di caratteri, sia per la configurazione del sistema grafico X, quando questa viene fatta attraverso gli strumenti della distribuzione stessa. Questa affermazione non Õ ovvia, perchÈ si tratta di due cose indipendenti.

Con il sistema grafico X Õ importante avere a disposizione tre tasti del mouse. Se si dispone solo di due, il terzo deve essere emulato in qualche modo. La figura mostra una casella di selezione con l'etichetta Emulate 3 buttons?. Selezionando tale casella si ottiene questa emulazione.

Se si sceglie un mouse seriale, viene chiesto successivamente di indicare la porta in cui Õ connesso. Questa operazione Õ intuitiva.

7.3.2 Configurazione della rete

A questo punto Õ possibile configurare la connessione in rete. Se l'installazione Õ stata fatta utilizzando la rete, questa configurazione Õ giÞ avvenuta, e puÐ essere semplicemente lasciata cosË com'Õ. In ogni caso, se l'elaboratore su cui si installa GNU/Linux Õ connesso a una rete, Õ opportuno definire questa connessione in questa fase (purchÈ lo si sappia fare). Successivamente si potranno utilizzare solo strumenti grafici che richiedono il sistema grafico X.

La gestione delle reti TCP/IP con GNU/Linux viene descritta a partire dal capitolo