In questa pagina ho racolto tutto quello che ho trovato riguardo, in
particolare documenti sulle normative italiane
ed internzionali, e sentenze di trubunale di una certa rilevanza.
Ne approfitto per sottolineare alcuni concetti importanti. Le leggi non
sostituiscono gli studi scientifici, in particolare il fatto che
esistano una legge e dei limiti non singifica che i campi siano (o meno)
pericolosi. Una legge sull'amianto e' stata promulgata dopo decenni che
la nocivita' di questo agente era riconoscituta dalla comunita'
scientifica, mentre esistono leggi che fissano il valore (sbagliato) di
pigreco. In altre parole, le leggi servono a regolare la convivenza
civile, e vanno rispettate, ma se vogliamo sapere se qualcosa faccia
male o no, non possiamo invocare limiti di legge.
Il discorso vale a maggior ragione per le sentenze di tribunale (vedi
la raccolta di sentenze discutibili).
Normative
Legge
del Governo (legge 36/2001). Presentato da una lunga sfilza di ministri. Il
criterio adottato e' quello di una serie di obiettivi di priorita', non
di limiti rigidi, per i supposti effetti cronici dei campi, che vengono
comunque assunti come probabili.
IL DDL e' stato approvato al Senato il 24
Gennaio 2001. Sull'argomento, ho raccolto il testo della discussione
in Senato.
Decreto
attuativo, che stabilisce i limiti per l'esposizione della
popolazione
Decreto
sui limiti per le emissioni a radiofrequenza. E' stato pubblicato
nella GU n. 257 del 3.11.1998, Decreto del Ministero dell'Ambiente n.
381/98. Prevede limiti di 20V/m (1W/mq) per l'esposizione al pubblico in
situazioni che comportino esposizioni per non piu' di 4 ore al giorno, e
di 6V/m (0.1W/mq) in situazioni con esposizioni piu' continuative.
L'eventuale risanamento (spostamento dell'impianto, modifica
dell'antenna, riduzione della potenza emessa) sono a carico del
proprietario dell'impianto trasmettitore. Un articolo di
commento di Tempo Medico di Margherita Fronte (autrice di un libro a
riguardo) ne parla diffusamente, anche se si riferisce alla precedente
proposta del governo.
Mappa
(provvisoria) dei siti non a norma secondo il DM 381/98, sempre a
cura del Gruppo di Lavoro Interministeriale per la tutela
dall'inquinamento elettromagnetico. Diviso per regioni, con indicazioni
dei livelli misurati per ogni sito.
Pagina
sulle normative italiane in tema dei campi elettromagnetici, a
cura dell'IROE-CNR
Norma
CEI 111 su limiti di protezione EM. Per avere il testo completo con
i limiti occorre pagare l'ufficio, purtroppo.
La normativa ICNIRP e' stata ritenuta adeguata e completa
dal CENELEC, la commissione normativo/scientifica su questioni
protezionistiche della Comunita' Europea, che ha espressamente
considerato la letteratura esitente sugli effetti a lungo termine delle
emissioni non ionizzanti. Pertanto il Parlamento
della CE ha adottato le norme ICNIRP(documento PDF)
Sentenze di tribunale (italiane e straniere)
Alcuni esempi di come la paura dei
campi, recepita in normative locali o in sentenze di tribunale, puo'
procurare effetti deleteri (getilmente raccolti dal Codacons)
Il
comune di Loiano (BO) ha deliberato che non e' possibile installare
ripetitori per telefonini nel centro abitato. La maggior parte delle
citazioni adottate nella motivazione della delibera sono semplicemente
sbagliate. Qui l'unico danno e' verso gli utenti di telefonini, che
telefoneranno male dal paese.
Una
scuola costruita sotto un elettrodotto, nonostante l'ENEL abbia
ridotto l'esposizione a 0.5 uT, e' stata interdetta all'uso dopo le
proteste dei genitori degli alunni. Questi hanno preferito tornare nella
vecchia scuola, non a norme antiinfortunistiche, che esporli a quei
pericolosi campi. Il Consiglio di Stato ha dato loro ragione, in nome
del diritto primario alla salute. Esempio di come anche i limiti
ultrarestrittivi del disegno di legge governativo non tranqullizzeranno
la gente. Una nota a margine: le correnti indotte nel corpo di un
bambino che corra e salti dal campo magnetico naturale terrestre sono
maggiori di quelle provocate da un campo a 50 Hz di 0.5 uT.
L'Enel
di Rimini e' stata giudicata colpevole di danneggiamento nei
confronti di cittadini investiti dai campi. La societa' ha dovuto pagare
un indennizzo a WWF e Legambiente, oltre ai due cittadini querelanti. Il
progettista dell'elettrodotto e' stato condannato a tre mesi di
carcere. Niente male, per un danno con tutta probabilita' inesistente.
Il dott. Paolo Vecchia, dell'isitituo Superiore di Sanita', e il
suo superiore, dott. Grandolfo, sono stati oggetti di attacchi personali
ed interrogazioni
parlamentari per le loro posizioni non allarmistiche sui rischi dei
campi. I due ricercatori sono stati anche denucniati penalmente, e
completamente prosciolti. Il giudice, nella sentenza, ha commentato che
il caso non e' stato archiviato subito, come sarebbe stato logico vista
la genericita' ed assurdita' delle accuse, per permettere di motivarne
in modo adeguato la completa infondatezza.