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TALKS COSMOLOGIA

Paolo De Bernardis UniversitÞ La Sapienza - Roma L'universo primordiale Le osservazioni del fondo cosmico a microonde permettono di studiare processi avvenuti nell'universo primordiale, come l'inflazione cosmica, la bariogenesi, la nucleosintesi, la formazione degli atomi neutri, la formazione delle protostrutture; tali osservazioni permettono anche di studiare la geometria e composizione media dell' universo. Dopo una breve introduzione su queste problematiche si riporta lo stato dell' arte delle misure ed il loro impatto cosmologico. Si descrivono infine i prossimi passi, consistenti nella realizzazione di polarimetri ad altissima accuratezza e telescopi ad alta risoluzione angolare, e la loro importanza per lo studio dell' origine dell' universo.

Gabriele Ghisellini INAF - Osservatorio Astronomico di Brera Implicazioni cosmologiche dei Gamma Ray Bursts La scoperta di alcune correlazioni tra le proprietÞ spettrali dei Gamma Ray Bursts (GRBs) e la loro energetica globale permette di fare dei GRB delle candele standard, e quindi Õ possibile usarli per ottenere dei limiti ai valori di Omega_matter e Omega_lambda. Il vantaggio evidente, rispetto alle SN Ia, Õ che i GRB sono rivelabili anche ad alto redshift, e non sono affetti da problemi di estinzione. Anche se le correlazioni trovate non hanno ancora trovato una spiegazione convincente, che indubbiamente ne accrescerebbe il valore, sono giÞ stati ottenuti risultati incoraggianti, in accordo con il "concordance" cosmological model, quando GRB e SN sono usati insieme.

Dafne Guetta INAF - Osservatorio Astronomico di Roma Distribuzione in redshift e luminositÞ dei Gamma Ray Bursts lunghi e corti .................


Paolo Lipari Dipartimento di Fisica - UniversitÞ di Roma 1 Sorgenti di raggi cosmici, fotoni e neutrini ad alta energia Le sorgenti dei raggi cosmici di energia piÛ elevata non sono ancora state identificate. Dalle osservazioni Õ possibile dedurre alcune delle loro proprietÞ, ed in particolare il loro bilancio energetico. Queste sorgenti devono necessariamente produrre anche flussi di fotoni e di neutrini. Il contributo cercherÞ di discutere le prospettive per la identificazione di queste sorgenti e dei meccanismi che vi operano.

Michela Mapelli University of Zurich Impatto della materia oscura sulla reionizzazione e sulla storia termica dell' niverso u (Premio Tacchini) In questo seminario viene illustrata l'evoluzione della deposizione di energia nel mezzo intergalattico da parte di diverse particelle di materia oscura che possono annichilare o decadere. Particelle 'pesanti' di materia oscura (con massa maggiore di qualche GeV) non hanno influenza sulla reionizzazione e sulla temperatura dell'universo, anche se assumiamo che tutta l'energia emessa dalle annichilazioni viene assorbita dal mezzo intergalattico. Nel caso di particelle piÛ leggere, l'effetto sulla reionizzazione e sulla temperatura dipende dall'efficienza di assorbimento dell'energia da parte del mezzo intergalattico. Per questo, abbiamo calcolato la frazione di energia prodotta da decadimenti e annichilazioni che Õ effettivamente assorbita dal mezzo intergalattico. Troviamo che questa frazione Õ generalmente alta a redshift molto alti (>>100), ma crolla in epoche piÛ recenti.

Massimo Persic INAF - Osservatorio Astronomico di Trieste Recenti sviluppi in astrofisica delle altissime energie Una rassegna di risultati salienti dell'astrofisica gamma in banda TeV, che da qualche hanno vive una fase esplosiva di crescita grazie ai progressi della tecnica di rivelazione Cherenkov, permetterÞ di illustrare le problematiche scientifiche inerenti all'universo di altissima energia (100 GeV - 100 TeV). Verranno descritti gli importanti risultati finora ottenuti e le questioni ancora aperte, assieme alle prospettive di sviluppo dell'astrofisica Cherenkov a breve e medio termine.

Ruben Salvaterra UniversitÞ di Milano Bicocca Buchi neri massivi nell'universo primordiale Grazie a un modello dettagliato della formazione e evoluzione dei buchi neri massivi nel contesto del modello di gerarchico della formazione delle strutture, abbiamo studiato la possibilitÞ di osservare la popolazione di AGN a z>6. In particolare, abbiamo mostrato
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come future osservazioni profonde nei raggi X possano porre limiti alla faint-end della funzione di luminositÞ di questi oggetti ad alto redshift. Inoltre, troviamo che questa popolazione di AGN dÞ un contributo non trascurabile al fondo cosmico non risolto nella banda 0.5-10 keV.

Gianpiero Tagliaferri INAF - Osservatorio Astronomico di Brera Swift: Highlights sui GRB Durante questo talk si presenteranno i risultati piÛ salienti ottenuti con Swift, un satellite dedicato allo studio dei Gamma Ray Bursts (GRBs) e che Õ il risultato di una collaborazione internazionale tra USA, Italia e UK. In poco piÛ di 2 anni Swift ha rivoluzionato lo studio dei GRB, grazie alla sua rapida capacitÞ di ripuntamento e capacitÞ di osservazioni multibanda. Tra gli altri risultati, Õ stato possibile studiare, dall'ottico ai raggi X e gamma, alcuni GRBs ancor prima che esplodessero; si Õ scoperta una SN nell'atto di esplodere; si sono scoperti e studiati gli afterglow associati ai GRB-short. Swift ha anche trovato long-GRB peculiari che non sembrano associati ad esplosioni di SN. Infine lo studio delle curve di luce X degli afterglow dei GRB fin dai primi minuti dopo il burst ha permesso di evidenziare la presenza di numerosi breaks e flares.

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