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Конкурс "Моя Италия"-2010
 
 
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Материалы конкурса «Моя Италия»–2010

Номинация «Лучшее эссе / рассказ об Италии на итальянском языке»

Третье место

Кравцова Антонина
Студентка ФИЯиР
МГУ им. М.В.Ломоносова

L'Italia. Quella mia

...È una penisola che ha la forma di stivale. Così è descritta l'Italia nei molti manuali e libri. Ma che cosa c'è dentro queste secchie parole scientifiche?

Lo può capire solo quello chi ha visitato "Bel paese".

Quando io l'ho vista per la prima volta, era il nord, Friuli. Le montagne che ti circondano da tutti i lati, non chiudono però ma ti fanno sentire libera; piccole città di origine longobarda ed i fiumi velocissimi, impetuosi...che calmano!

Appena tornata, ho detto a mamma: "Mi trasferisco lì".

E invece l'anno successivo mi è capitato di visitare Campania. Ed ora son disposta a dire che proprio questo è il posto più incredibile del mondo. Però non ne sono capace. Perché più che vedo l'Italia, più che la scopro, più capisco com'è diversa. E come sarebbe sbagliato confondere Puglia e Toscana, Lazio e Calabri, Campania e Veneto...

Ogni regione ha il suo proprio fascino, è come una creatura viva.

E c'è ancora una cosa che mi stupisce proprio – è che l'Italia è un paese dei contrasti: così piccolo ma con gran numero di culture diverse, molto giovane con una storia millenne...

Si può continuare questa serie di contrapposizioni ancora in più, ma sarà un discorso lunghissimo e alla fine diventerà noioso. Descrivere ogni regione italiana sarebbe anche inutile...

E per questo vorrei dedicare il mio piccolo lavoro ad un certo argomento che fa parte dell' Italia e che è molto caro per me, sopratutto negli ultimi mesi. È la cultura del tarantismo.

Scommetto che ognuno di voi almeno una volta ha sentito parlare di danza intitolata "Tarantella". E per molti quando si dice tarantella si dice Napoli.

In realtà invece tarantola lasciò le sue tracce quasi in tutte le zone meridionali d'Italia. E in base di queste tracce si formò un ricchissimo e vasto strato della cultura compreso musica, danza, pittura, modi di dire ecc.

Prima di tutto bisognerebbe dire che il significato di questo "movimento" culturale è davvero molto importante. La leggenda ci racconta che soltanto la danza che adesso chiamano tarantella oppure pizzica pizzica potette salvare una persona pinzata di tarantola tramite i movimenti bruschi portando fuori il veleno.

Man mano nel percorso del tempo questo tipo di medicina si trasformò in una danza di corteggiamento, erotica. In tutti e due casi il maggior significato dopo i movimenti ha la musica fatta con certi strumenti musicali quali violino, organetto e tamburello, quello più magico, sul suono del quale è fondato l'effetto terapeutico di tarantella. Questa sua capacità di provocare nelle persone l'effetto di trance apprezzavano sin dall'antichità. E siccome lo strumento aveva un significato quasi sacro, ne prendevano cura "dandogli da bere" l'acqua e volte il vino rosso, fu suonato soltanto da donne e più dai bambini siccome per la sua forma simboleggiò il genitale femminile.

Ora che mi sto avvicinando all'apprendere le tecniche di tamburello capisco perché lo consideravano un elemento così importante. Il suono dello strumento ti ammalia ma non soltanto dalla sua bellezza. Il corpo comincia a ballare senza controllo del cervello...Sembra proprio una magia che ti libera...

Mi attrae il fenomeno culturale del tarantismo non solo per i balli e la musica. Mi pare che da una parte caratterizza lo spirito italiano: passione, tenerezza... Desiderio di curare un male tramite una danza.